lunedì 26 febbraio 2018

IL TRENO DEI NUMERI




 DIAMO I NUMERI

QUANTO COSTA IL SERVIZIO FERROVIARIO IN CALABRIA ?

QUANDO ARRIVERANNO I NUOVI TRENI ?

PERCHE' I TRENI REGIONALI SONO A RISCHIO ?




 
Diamante 24.02.2018
Diamo i numeri.
Da tempo volevo scrivere questo articolo, ma per impegni vari non ero ancora riuscito a riassumere e a divulgare  agli amici pendolari e ai cittadini calabresi alcuni dati importanti su cui si basa il trasporto regionale in Calabria.
Cercherò di fare un resoconto di quanto detto più volte dall’Assessore regionale ai trasporti Roberto Musmanno, a Comitati pendolari e associazioni varie durante gli incontri tenuti presso la Regione Calabria.
Vogliate scusarmi per tutti gli errori che troverete, ma non sono un esperto ed accetterò tutti i contributi che possono aiutare a migliorare il contenuto di tale articolo.
Per capire lo stato attuale dei trasporti regionali su treno in Calabria bisogna fare una breve premessa storica.
·       2009 - 2014
L’ultimo contratto di durata quinquennale della Regione Calabria con Trenitalia è stato firmato il 2009 ed è scaduto il 2014. (Giunta  Scopelliti)
Tale contratto aveva un costo annuale di circa 77 milioni di euro per un totale di 385 milioni di euro.
Purtroppo nessuno dei contratti siglati dalla Regione  Calabria con Trenitalia fino ad oggi (2017) è stato onorato fino in fondo, cioè la somma dovuta dall’Ente all’Azienda non è mai stata liquidata per intero.
Si pensi che sull’ultimo contratto del 2009 la Regione Calabria nei confronti di Trenitalia aveva accumulato un debito di circa 135.000.000 euro  (centotrentacinque milioni di euro), oggi risanato.
Al grosso debito accumulato nei confronti di Trenitalia negli anni passati si aggiunge il fatto che negli stessi anni il governo regionale non ha comprato alcun treno, e quindi attualmente non esistono mezzi di trasporto su rotaia di proprietà dell’Ente.
Verrebbe da concludere che il governo regionale di quegli anni guidato dal Presidente Scopelliti non abbia saputo amministrare il Trasporto Pubblico Locale.
Non è esattamente così. Occorre infatti capire come viene distribuito il fondo nazionale  trasporti TPL a livello governativo, argomento che cercherò di spiegare più avanti. (distribuzione del fondo TPL)
·       2015 – 2017
Tra il 2015 ed il 2017 la Regione Calabria ha firmato un contratto ponte con Trenitalia  in attesa di stipulare un contratto di durata 10+5 anni (è noto che, oltre a Trenitalia, sono attualmente coinvolti altri “players”).
In questo contratto ponte i costi annui sono lievitati, rispetto agli anni precedenti.
Tra il 2009 ed il 2014 i servizi a catalogo sono stati pagati circa 70 milioni di euro, iva esclusa, per un totale di 77 milioni di euro all’anno ( 385 milioni di euro in 5 anni).
Nel triennio 2015 – 2017 il contratto è costato sempre circa 70 milioni di euro annui, per un totale di 209,750 milioni di euro in tre anni. A tale cifra occorre purtroppo aggiungere un 6 %, circa 14 milioni di euro, per la sotto-compensazione.
Quindi il triennio 2015-2017 è costato 14 milioni di euro in più rispetto agli anni passati, con treni ridotti sulla linea tirrenica e costi spalmati in bilancio regionale su 6 anni.
·       2018 contratto 10+5
Perché è costato di più ?
Perché il regolamento comunitario 1370 del 2007 prevede che i trasporti regionali siano realizzati a compensazione di costi, riconoscendo inoltre all’operatore che svolge il servizio un utile ragionevole  che il MEF ha stimato per i servizi regionali Trenitalia  essere al 6%.
Ovvero Trenitalia oltre a coprire i costi deve fare profitto.
Anche se i costi sono aumentati, si può almeno dire che la Regione Calabria rispetto alle altre vanta il merito di essersi aggiudicata il miglior contratto.
·       Distribuzione del fondo TPL  e penalizzazione  della Calabria
Purtroppo abbiamo un sistema di trasporto locale che non si regge sotto il profilo economico, la Calabria è in difetto e non dispone di risorse adeguate per gestire un servizio di qualità fatto di 6,3 milioni di chilometri all’anno mediamente coperti dai treni regionali.
Cosa significa?
Ogni regione d’Italia riceve dal Governo Centrale i fondi per finanziare il Trasporto Pubblico Locale in base al numero di abitanti. La Calabria ha circa 1.900.000 residenti ed il criterio di ripartizione dei fondi adoperato storicamente penalizza in maniera notevole la nostra regione.
Per fare un confronto, la Regione Puglia riceve dal Governo Centrale una cifra doppia rispetto alla Calabria, avendo più del doppio della popolazione(circa 4 milioni di abitanti), con la quale deve coprire gli stessi chilometri treno annui della nostra regione (circa 6,3 milioni di km treno).
La Calabria con un budget dimezzato rispetto alla Puglia deve coprire gli stessi km treno.


È chiaro che qualcosa non torna sul sistema di distribuzione del fondo a livello centrale. Su questo punto desidero ringraziare il Prof. Musmanno per il lavoro che sta svolgendo a livello governativo e colgo l’occasione per chiedere a tutta la classe politica calabrese, ai deputati e senatori indipendentemente dallo schieramento, di lavorare assieme ed interfacciarsi con l’assessore, per il bene comune e per contribuire ad apportare delle modifiche significative alla modalità di assegnazione del fondo TPL.
Ricordiamo che la Calabria ha due linee ferroviarie molto lunghe, la tirrenica e la jonica, e le due trasversali Sibari-Cosenza e Lamezia-Catanzaro.
Quota sistema premiante.
Oltre alla quota percentuale del fondo TPL basata sul numero di abitanti, il Governo Centrale eroga anche la cosiddetta quota premiale. L’assegnazione di quest’ultima è basata su alcuni parametri relativi al rapporto tra costi e ricavi. Ad un incremento dei ricavi corrisponde un incremento della quota premiale.
È evidente che il raggiungimento dei parametri obiettivo, necessari per disporre della quota premiale, è molto difficile per la Calabria: la nostra regione, infatti, è caratterizzata da molti km treno a fronte di una bassa densità di popolazione e 405 Comuni frammentati sul tutto il territorio.
Questo comporta che i ricavi del trasporto ferroviario in Calabria si attestino all’incirca al 13%. I ricavi della Puglia, per proseguire il confronto, sono attorno al 21-22%.
Ciò significa che in Calabria i pendolari non pagano il biglietto oppure che i biglietti costano di meno?
Assolutamente no: la Puglia  ricava di più perché con gli stessi km treno della nostra regione ha una popolazione doppia e meno frammentata, dislocata su soli 250 Comuni. Per la Puglia è più semplice raggiungere ricavi del 21-22% e ricevere quindi la quota premiante, cioè ulteriori soldi dal Governo Centrale.
·       2017 Perdita della premialità e taglio di 23 milioni di Euro, recuperati per effetto di calamità naturali.
Nel 2017 la Regione Calabria ha perso la premialità, e ciò ha comportato un taglio di 23 milioni di Euro.
Tale quota è stata successivamente recuperata dall’Assessorato Regionale ai Trasporti per effetto del riconoscimento dello stato di calamità naturale, a seguito dell’alluvione di Rossano.
·       I Treni INTERREGIONALI sempre a rischio
I treni Interregionali sono così denominati in quanto il loro percorso attraversa più regioni. La loro istituzione è il frutto di un accordo sottoscritto nel 1999 a Tivoli tra Stato e Regioni, nel quale si stabiliva che i costi dovevano essere ripartiti tra le diverse regioni interessate dal percorso.
Ricordiamo che la tratta Cosenza – Sapri, e viceversa, in alcune fasce orarie è interessata dalla circolazione dei treni interregionali Cosenza – Napoli o Paola - Napoli.
Perché sono a rischio e cos’è successo ?
La regione Molise, nello stipulare il nuovo contratto con Trenitalia, ha disconosciuto i treni che originano dal Molise, attraversano la Campania e terminano nel Lazio, ottenendo un risparmio di 1 milione e 900 mila euro. La ragione risiede nel fatto che ad usufruire di tali treni non erano tanto i cittadini del Molise, quanto quelli della Campania e del Lazio. Dei relativi costi si è dovuta fare carico la Regione Campania.
La stessa Regione Campania, per far fronte a costi aggiuntivi per quasi 2 milioni di euro (risparmiati dal Molise), ha chiesto alla Regione Calabria i soldi per i treni regionali che originano da Paola/Cosenza, “minacciando” inoltre di sopprimere i treni interregionali e limitarne il percorso a Sapri.
L’Assessore Musmanno ha rigettato la richiesta della Regione Campania ed ha posto la questione a livello centrale, avvalendosi del fatto che la Regione Molise ha agito in modo unilaterale, contrariamente a quanto stabilito dall’accordo di Tivoli in una conferenza Stato – Regioni. Allo stato attuale è quindi in corso un tavolo di trattativa tra Regione Calabria, Regione Campania e Trenitalia.
·       Novità – Nuovi treni
Sul fondo di finanziamento, denominato fondo  di sviluppo e coesione, per la prima volta la Regione Calabria ha previsto l’acquisto di treni per un valore di 215 milioni di euro. Tale cifra è stata già impegnata.
In particolare è stato stabilito l’acquisto di 21 treni a trazione elettrica e 9 treni a trazione Diesel.
Quando entreranno in funzione i nuovi treni ?
Il primo treno dovrebbe entrare in funzione nella primavera del 2019 e l’ultimo entro il 2023.
Nel 2019 entreranno in funzione 4 treni diesel modello Swing.
Per il primo treno elettrico modello Pop bisognerà aspettare il 2020.
Si può fare qualcosa per accelerare l’ingresso in servizio dei nuovi treni ?
Purtroppo no, perché l’investimento di 1 miliardo e 300 milioni di euro per l’acquisto dei nuovi treni è gestito a livello statale e le gare coinvolgono alcuni grossi “players”, tra cui Trenitalia.
La Regione Calabria “sfrutta” la gara di Trenitalia per comprare i nuovi treni, visto che l’azienda fa capo al Ministero dell’Economia e delle Finanze.
La prima regione di Italia a disporre dei nuovi treni sarà l’Emilia-Romagna.

2017-2021 Governo - Nuovi treni locali per 1 miliardo e 300 milioni
Dobbiamo essere realisti e riconoscere che finalmente lo Stato Italiano, attraverso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di Graziano Delrio, ha finanziato per i prossimi 4 anni un piano d’investimento di 1 miliardo e 300 milioni di euro per il materiale rotabile regionale.
Si pensi che negli ultimi 12 anni sono stati complessivamente stanziati 480 milioni di euro.
Pertanto come pendolare mi sento in dovere di ringraziare il Ministro Del Rio, il quale ha creduto nella mobilità su treno.
2017
·       Fondo TPL CALABRIA
235 milioni di euro: fondo erogato dal Governo alla Regione Calabria.
77 milioni di euro spesi per Trenitalia
23 milioni per Ferrovie della Calabria - TRATTA CZ - CS
130 per i servizi su gomma


Desidero ringraziare ancora una volta l’Ass. Musmanno, a nome mio e del Comitato Pendolari, per aver attivamente coinvolto i cittadini e le diverse associazioni nei processi decisionali presso la sede regionale.
Spero di essere stato utile a chiarire qualche idea.
Rocco De Luca
Comitato Pendolari Alto Tirreno Cosentino.

martedì 20 febbraio 2018

La classe politica tace ed i disagi aumentano. Articolo Gazzetta del Sud


Calabria - Alto Tirreno Cosentino  - Trasporto ferroviario locale è figlio di un Dio minore. (Gazzetta del Sud )



Paesi dell'Alto Tirreno Cosentino e della costa....